Le classi antieffrazione sono essenziali per determinare il livello di sicurezza dei serramenti. Comprenderle permette quindi di individuare la soluzione migliore per le proprie esigenze tra le tante oggi disponibili in commercio.
Qualche tempo fa, abbiamo spiegato perché le finestre antieffrazione rappresentano una risposta efficace al crescente bisogno di sicurezza all’interno degli spazi domestici e professionali. Tuttavia, se la sicurezza in senso lato potrebbe essere interpretabile come un concetto soggettivo, quando viene applicata a soluzioni passive come porte e finestre deve poter offrire risposte concrete, chiare e trasparenti: le norme che regolano i serramenti hanno proprio questa funzione.
Partiamo quindi dal presupposto che i serramenti blindati sono componenti architettonici e di design appositamente progettati per proteggere gli spazi privati, sia residenziali che professionali, da tentativi di furto, scasso ed effrazione. A seconda della singola classe antieffrazione degli infissi ci troveremo quindi di fronte a livelli di sicurezza esponenzialmente crescente e, in modo più specifico, a diversi gradi di resistenza da “forzatura dei sistemi di chiusura o dei dispositivi di sicurezza”.
In termini pratici, un serramento antiscasso ha primariamente la capacità di rallentare – in modo più o meno prolungato – l’ingresso del malintenzionato all’interno degli ambienti, anche se questi utilizza strumenti manuali o automatici per forzare il serramento. Mediamente, un ladro impiega dai due ai cinque minuti per forzare una normale finestra ma tale tempistica può aumentare fino a venti minuti quando lo scassinatore si trova di fronte, per esempio, a una finestra blindata. E siccome il fattore tempo è una determinante chiave per i ladri, riuscire a incrementarlo permette di ridurre in modo drastico le possibilità che lo scasso venga portato a termine con successo.
Le classi antieffrazione dei serramenti sono specifiche categorie normate dalla Comunità Europea attraverso una serie di regolamentazioni e si basano su test di carico statico, dinamico e attacco manuale, che simulano in tutto e per tutto veri tentativi di effrazione.
Le classi antieffrazione RC per i serramenti
Quando si parla di classi di sicurezza RC, si fa riferimento alle caratteristiche antieffrazione dei serramenti. Chi cerca dunque una finestra blindata dovrà prestare la massima attenzione a questo codice presente sulla scheda tecnica del prodotto, poiché esso identifica proprio la capacità dell’infisso di resistere a tentativi di scasso effettuati con diverse tipologie di attrezzo: dal classico cacciavite fino agli strumenti elettrici più aggressivi.
Vediamo insieme le sei classi RC riferite agli infissi:
- Classe RC1: è relativa a un tentativo di scasso fisico senza l’impiego di strumenti particolari.
- Classe RC2: simula un tentativo di effrazione con l’impiego di attrezzi manuali semplici, come coltelli o cacciaviti.
- Classe RC3: si riferisce a un tentativo di scasso con l’ausilio di strumenti come perforatori e piedi di porco.
- Classe RC4: è efficace se si desidera protezione da tentativi di effrazione con trapani e seghe a batteria. È considerata una classe antieffrazione molto elevata.
- Classe RC5: prevede che il serramento resista efficacemente anche ad attacchi con strumenti elettrici come trapani e seghe specifiche, oltre che con tutti gli strumenti manuali.
- Classe RC6: è la classe antieffrazione più elevata in assoluto e prevede la resistenza dell’infisso contro attacchi complessi e prolungati, anche con strumenti elettrici molto aggressivi.
La classe del serramento viene definita secondo criteri oggettivi e univoci, come stabilito dalle normative UNI EN 1627-1628-1629-1630 della Comunità Europea.
Come scegliere la giusta classe antieffrazione per i serramenti?
Non esiste una risposta generale a questa domanda, poiché ogni ambiente e ogni persona ha necessità di sicurezza diverse, legate a una molteplicità di fattori quali, ad esempio, l’area geografica, la tipologia di spazio da proteggere, la merce da custodire e via discorrendo.
In linea di massima, è sempre opportuno affidarsi all’esperienza di produttori altamente qualificati come GINKO che, analizzando ogni circostanza, sapranno sempre offrire la risposta più adeguata in base a criteri di valutazione oggettivi.
Per quanto riguarda invece le indicazioni di carattere generale, andrà considerato che la durata media di un tentativo di effrazione non è particolarmente elevata: dopo alcuni minuti di sforzi infruttuosi, il malvivente tenderà quasi sempre ad allontanarsi.
La classe più bassa, ossia la RC1, è suggerita soltanto per ambienti senza particolare valore mentre la RC3 e la RC4 assicurano livelli di protezione già molto elevati. Un’abitazione isolata ma allocata in un contesto tranquillo potrebbe beneficiare quindi di serramenti antieffrazione in classe RC3, mentre una zona con alto numero di effrazioni dovrebbe prevedere l’installazione di infissi in classe RC4.
Per quanto riguarda invece le classi più alte, ossia la RC5 e la RC6, esse sono raramente impiegate in contesti residenziali – sebbene, anche in questo caso, le circostanze individuali dovrebbero essere comunque considerate.
GINKO è leader nella progettazione e produzione di serramenti antieffrazione di eccellenza, in cui il più alto livello di sicurezza si accompagna sempre a un design straordinario. La nostra collezione è ampia e articolata, e include persiane e serramenti blindati, anche scorrevoli, porte blindate e persino infissi antiproiettile per offrire protezione totale in ogni situazione.
Puoi entrare in contatto con i nostri specialisti per individuare in modo puntuale la soluzione più adeguata alle tue specifiche esigenze.